Una bella edizione all’italiana.
Cioè un bell’accrocchio all’insegna del volemose bbene.
In primis, la cura editoriale da asilo psichiatrico di questa serie.
Lo studio che cura la veste grafica/editoriale di queste uscite e anche della serie di statuette Go Nagai Collection, anche se molto probabilmente animato dalle migliori intenzioni, è il tristo paradigma dell'approssimazione e dell'ignoranza imperante nel mondo della grafica(con rispetto parlando) e della comunicazione professionale contemporanea.
Tutto, dalle drammatiche illustrazioni al packaging dei dischi da CD di auguri del salumiere, trasuda "Guarda mamma, ho imparato il fotosciòp e anche a fare i divuddì!".
Evidentemente lo studio ha ottimi agganci dove conta, o più semplicemente è un gruppo di studenti che ha vinto uno stage presso la Gazzetta al termine del quale, se hanno fortuna, potranno dedicarsi a imparare seriamente la professione.
E vabbéh, problemi di chi li paga.
Ma non siamo qua per perderci in considerazioni sull’aspetto, pur importante, del prodotto, siamo qua per parlare del contenuto.
Della prima volta che “Jeeg Robot d’Acciaio” viene UFFICIALMENTE prodotto in Italia (paese, lo ricordiamo, dove la serie ha probabilmente riscosso il maggior successo, a livello mondiale) in DVD.
Ieri (dopo aver preso a suo tempo il primo DVD di Atlas Ufo Robot) ho acquistato il primo Jeeg e appena l'ho inserito nel lettore, mi ha assalito una gran voglia di cornetti alla crema.
Si, avete letto bene: superato l’impatto con il nefasto lavoro redazionale dello studio che, si spera, non avrà avuto voce in capitolo nella masterizzazione dei dischi, mi sono trovato di fronte a una cosa paragonabile solo alla vetrina di una pasticceria.
I "professionisti" che hanno curato la masterizzazione (e che STRANAMENTE non sono nemmeno citati in copertina) hanno ridotto i video a una roba che sembra disegnata con il Sac à poche.
Colori saturati indiscriminatamente, contrasto aumentato senza porsi problemi, tagli all'inquadratura e, dulcis in fundo, un bel filtro di sfocatura da prima elementare del desktop publishing per rendere più omogenei i tratti e i colori.
Se l'avesse fatto un pasticcere sarebbe un capolavoro.
Mi sono preso il disturbo di fare un confrontino al volo.
Sulla sx trovate un fotogramma catturato da una copia "anziana" italica di buona qualità (chiamata DVD rip Jap per comodità) e sulla dx lo stesso fotogramma (non proprio, vista la difficoltà a rippare esattamente dal DVD senza perderci troppo tempo, sono screen capture, ma comunque molto vicini).
Questo è il risultato:

Notare il pezzo in lato a sx mancante nell'edizione odierna.

Notare il pastone delle linee dei cofani delle vetture. Sono una macchia grigia.

La pioggia sullo sfondo si perde completamente nella rielaborazione dei pasticceri.

Le linee del volto.
Naturalmente i difetti, visti su un 40" , si moltiplicano per millemila.
Non proprio la mia idea di una bella edizione.